I paesaggi delle mafie
Il laboratorio - coordinato da Filippo Gravagno, Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (DICAR) e da Roberta Piazza, Dipartimento di Scienze della Formazione (DISFOR), con la collaborazione delle associazioni Orti di Pace di Sicilia, Centro Studi Paolo Borsellino, Vivisimeto, Malastrada e Iqbal Masih, nonché delle associazioni aderenti al Presidio Partecipativo del Patto per il Fiume Simeto - basa la sua attività sul presupposto culturale che la produzione dello spazio fisico è intrinsecamente connessa alla qualità delle relazioni socio-ecologiche ed economiche proprie di ciascuna organizzazione territoriale.
In alcuni territori critici, come quello siciliano, tali relazioni sono pesantemente influenzate da specifiche organizzazioni criminali. I paesaggi derivanti dall'influenza di tali organizzazioni possono quindi essere trasformati solo se si scardinano i meccanismi “mafiogeni”, ovvero le condizioni culturali che consentono alle organizzazioni sommerse di controllare il territorio e operare su esso.
Obiettivo delle attività del laboratorio è quindi indagare se, e come, è possibile far emergere le relazioni deviate, e che il modo in cui esse influenzano la produzione di paesaggi. Il laboratorio si propone inoltre di avviare riflessioni sul ruolo che le istituzioni possono assumere nel dialogo con le associazioni sensibili al tema, e sperimentare strumenti operativi in tal senso.
Il videoclip finale del Laboratorio realizzato nell’a.a. 2015/2016 ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria del contest People's Landscape Video Contest - 1st edition - Landscape in Action, promosso dalla rete Uniscape, network di Università che hanno l'obiettivo di promuovere i contenuti della Convenzione Europea del Paesaggio. Il video, dal titolo Suburbs need Love, è stato premiato "per il suo forte messaggio sociale".
Il patto del fiume Simeto
Il Patto di Fiume Simeto è un piano di natura contrattuale, sottoscritto volontariamente dai Comuni e dalle Associazioni della Valle Del Simeto (un’area che include le città di Paternò, Adrano, Santa Maria di Licodia, Biancavilla, Belpasso, Centuripe, Motta S. Anastasia, Ragalnae e Regalbuto) sotto l’egida dell’Università degli Studi di Catania e dell’Associazione Vivisimeto. Il documento identifica principi, azioni concrete e singole responsabilità per la promozione dello sviluppo della Valle del Simeto in un’ottica di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
La finalità del Patto è di migliorare la qualità della vita delle comunità antropiche (viste come interdipendenti dalle altre specie viventi e dalle risorse naturali della Valle) incrementando le opportunità (lavoro, cultura, rapporti sociali e affettivi) per vecchi e nuovi abitanti attraverso:
- la rilettura di
valori ed errori del passato;
- la
riconfigurazione delle politiche e delle pratiche dell’abitare sulla base di un
principio di ricucitura del rapporto tra uomo, società e ambiente;
- l’attuazione dei
principi dell’economia sostenibile e solidale (riuso, riciclo, inclusione
sociale, equità, emancipazione, legalità);
- la rigenerazione
del rapporto tra le comunità insediate e il sistema fiume, inteso non solo come
asta fluviale ma tutto il territorio (componenti ambientali, sociali, produttive,
ecologiche, ecc.) basato su un sistema di valori e regole condivise.
Acireale learning City e Urban Center
Il progetto Acireale learning City, finalizzato alla elaborazione di una politica urbana volta a valorizzare e mettere a sistema l’ingente patrimonio e le tante risorse culturali presenti nel territorio acese, nasce come esito della creazione dell’ Urban Center della città.
L’amministrazione comunale di Acireale, con la collaborazione dell’Università degli Studi di Catania, dal 2014 ha dato avvio a un processo di elaborazione del Piano urbano, coinvolgendo la cittadinanza nell’elaborazione dello stesso e progettando uno specifico luogo per la costruzione delle decisioni nelle politiche di sua competenza: l’Urban Center.
L’Urban Center può essere considerato uno strumento per l’attuazione di forme più inclusive di democrazia diretta e di cittadinanza attiva. Tale luogo si configura come un’importante cerniera funzionale a facilitare il dialogo e il confronto tra la società civile e l’amministrazione cittadina, e a costruire momenti di approfondimento e di riflessione collettiva sui principali temi di interesse della città.
In questo percorso l’amministrazione ha inteso fare un primo importante passo inserendo Acireale nel circuito internazionale delle Learning City, ovvero nella Rete internazionale delle città che si propongono di mettere al centro del proprio progetto di sviluppo la cultura e i meccanismi di apprendimento individuali e collettivi, al fine di accrescere la loro dotazione di capitale sociale e umano e costruire nuove opportunità di crescita economica per i loro abitanti.
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